Con i Sacramenti non si scherza: conferenza di Mons. Nicola Bux in Ancona (09.06.2016) – “Con i sacramenti non si scherza.” E’ il titolo dell’ultima e interessante fatica letteraria del noto teologo e liturgista don Nicola Bux. Nella Conferenza tenuta in Ancona il 9 giugno 2016, organizzata dall’Associazione ORIENTE OCCIDENTE, mons. Bux ha precisato lo spirito che lo ha portato a scrivere il saggio: ” I sacramenti sono paragonabili alle medicine prescritte dai dottori. In sé, i farmaci sembrano banali, normali compresse o sciroppi, però servono alla salute del corpo. I sacramenti sono la medicina dell’ anima. Però tutti sappiamo che i medicinali vanno usati bene, altrimenti non hanno effetto e persino diventano dannosi quando se ne fa un utilizzo inappropriato o scorretto, siamo alle controindicazioni e si trasformano in nocivi “. Ha precisato: ” Il grande problema di oggi è la fede. Quando la liturgia e i sacramenti sono mal celebrati o amministrati senza santa devozione cadiamo in errore. Con la riforma liturgica post conciliare si pensava di allargare il numero dei fedeli. Questo non solo non è accaduto, ma è persino successo il contrario”. Don Bux ha lanciato una frecciatina ai tanti preti di strada: ” Partono da una frenesia per la Parola, una cosa che ossessiona tanti confratelli. Indubbiamente la Parola è importante, serve ad esortare. Ma alla Parola si abbinino con altrattanta e maggior forza i gesti efficaci senza dei quali l’uomo non si salva”. ”Nessuno ha un diritto al sacramento, questo costa sacrificio. Si ha diritto solo se ci si dispone bene e giustamente. In quanto all’ argomento comunione al divorziato risposato civilmente tanto attuale, non è possibile darla. Il divorziato risposato vive in adulterio e dunque va contro il Vangelo, è in stato di peccato grave. Negare la comunione non è cattiveria, ma rispetto della Parola del Signore, nessuno ha la facoltà di derogarvi. Mangiare e bere la comunione indegnamente, dice San Paolo, significa mangiare e bere la propria condanna”.
San Giovanni Paolo II
“La parola di Dio non si indirizza ad un solo popolo o a una sola epoca. Ugualmente, gli enunciati dogmatici, pur risentendo a volte della cultura del periodo in cui vengono definiti, formulano una verità stabile e definitiva”
Fides et ratio, § 95
Iscriviti al blog tramite email
Vaticano I
“La dottrina della fede che Dio rivelò non è proposta alle menti umane come una invenzione filosofica da perfezionare, ma è stata consegnata alla Sposa di Cristo come divino deposito perché la custodisca fedelmente e la insegni con magistero infallibile”.
“Quindi deve essere approvato in perpetuo quel significato dei sacri dogmi che la Santa Madre Chiesa ha dichiarato, né mai si deve recedere da quel significato con il pretesto o con le apparenze di una più completa intelligenza.
Crescano dunque e gagliardamente progrediscano, lungo il corso delle età e dei secoli, l’intelligenza e la sapienza, sia dei secoli, sia degli uomini, come di tutta la Chiesa, ma nel proprio settore soltanto, cioè nel medesimo dogma, nel medesimo significato, nella medesima affermazione”.
Cost. dogm. Dei Filius, 24-4-1870.
Contattaci
Sito consacrato ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria