Stamattina – sarà stato per il freddo che ormai ha posto fine alla straordinaria estate di San Martino di quest’anno, o altro, non lo so – stamattina dicevo, durante la recita del breviario, colto da un colpo di sonno, mi sono addormentato.
Ero arrivato alla terza lezione del Mattutino, e avrei dovuto leggere la vita della santa di oggi, Santa Caterina di Alessandria. Ma al Ad societatem civium supernorum perducat nos Rex Angelorum – almeno suppongo – confesso che mi sono appisolato… e mi sono ritrovato in una grande sala, in un’epoca antica. Al centro della sala c’era un trono occupato da un “pezzo grosso” – dico così per i vestiti e la servitù che lo attorniava – dalla faccia scocciata.
— Chi c’è stamattina? Che udienze abbiamo? Fate entrare il primo, che oggi proprio non è giornata. Per Zeus, questi processi mi stressano troppo!
Due soldati conducono una fanciulla, e qualcuno dei presenti annuncia: “È Caterina, una della setta dei Nazareni, e vuole palrare con te, o Massimino”
— Entra pure Caterina… Non sarai mica venuta per farmi diventare cristiano?
— Ma no governatore, cosa ti passa per la mente, tu sei già un cristiano anonimo!
— Un cristiano che?
— Un cristiano a-no-ni-mo, cioè anche se non lo sai o non lo vuoi diventare in realtà sei un cristiano…
— Cristiano io? Ma se ho un sacco di concubine e di voi cristiani ne ho già fatti fuori un bel po’?
— Ma no. Per le concubine bisogna vedere caso per caso, e inoltre devi tener conto della tua opzione fondamentale. Anche quando fai queste cose, tu ti relazioni con un assoluto e quello che fai, in fondo, per te è il bene… quindi sei un cristiano anonimo.
— Boh, per me stai dicendo delle gran stupidaggini; per me sono cose troppo difficili; adesso faccio entrare i filosofi e ve la vedete tra di voi. Fate entrare i filosofi!
I filosofi entrano e… incredibile… baci e abracci con Caterina: “Ehi là, come va? Come te la passi? Moglie e figli? etc. Con uno poi Caterina batte un “cinque”, tipo le congratulazioni in una partita di basket quando un giocatore infila un tiro da tre punti decisivo a fil di sirena. Massimino non crede ai suoi occhi e chiede:
— Ma come, vi conoscete?
— Si, ci siamo visti di recente all’ultimo incontro interreligioso, assieme ai mussulmani moderati e ai cattolici vegetariani…
— Basta, mai sentite tante idiozie… se questi sono i filosofi pagani, sapete cosa faccio? Mi faccio cristiano, voglio essere battezzato!
— O governatore, risponde Caterina terrorizzata, non si può più! Se ti battezzi, poi ci accusano di proselitismo e da Roma ci mandano il commissario. No no, fa’ il cristiano anonimo e sta buono lì.
Però potrai venire al prossimo incontro che faremo a Bose, con Enzus Albi…
A quel punto, il breviario – che nel frattempo mi era scivolato di mano, battento sul legno dell’inginicchiatoio – mi sveglia con un rumore secco, invitandomi a riprendere la preghiera… autentica.
E così, asciugato il sudore della fronte con un fazzoletto, riprendendo dall’Ad societatem civum supernorum che avevo lasciato, mi sono piamente gustato la lezione con la vita vera di Santa Caterina di Alessandria; la riporto di seguito, per tranquilizzare me stesso e i lettori di questo blog.
Caterina, nobile vergine d’Alessandria, congiungendo fin dalla prima età lo studio delle arti liberali coll’ardore della fede, in breve giunse a si alta perfezione di dottrina e di santità, che a diciott’anni sorpassava i più eruditi. Vedendo trascinarsi al supplizio per ordine di Massimino molti Cristiani, ch’erano già stati torturati in varie guise a motivo della loro religione, non temé di presentarsi allo stesso Massimino, e, rimproverandogli la sua empia condotta, gli provò con ragioni piene di sapienza la fede in Cristo esser necessaria per salvarsi.
Massimino ammirato della sapienza di lei, la fece trattenere, e, radunati d’ogni parte gli uomini più sapienti, promise loro magnifici premi, se convincessero Caterina e la facessero passare dalla fede di Cristo al culto degli idoli. Ma avvenne il contrario. Perché parecchi dei filosofi radunati per confutarla, alla forza e precisione dei suoi ragionamenti si sentirono accesi di sì grande amore per Gesù Cristo, che non esitarono a morire per lui. Allora Massimino cominciò con blandizie e promesse a ridurre Caterina ad altri sentimenti; ma vedendo che tutto era vano, dopo averla fatta battere con verghe e pestare con sferze guernite di piombo, la tenne rinchiusa in carcere undici giorni senza mangiare né bere.Fu allora che la moglie di Massimino e Porfirio, generale dell’esercito, entrati nella prigione per vedere la Vergine, persuasi dai suoi discorsi, credettero in Gesù Cristo e ricevettero poscia la corona del martirio. Intanto Caterina fu tratta di carcere; ed era stata preparata una ruota su cui erano fissate delle spade spesse e taglienti per dilaniare crudelissimamente il corpo della Vergine. Ma questa macchina alle preghiere di Caterina fu tosto ridotta in pezzi; e a questo miracolo molti abbracciarono la fede di Cristo. Massimino divenuto ancor più ostinato nella sua empietà e crudeltà, ordinò di decapitare Caterina. Ed ella, presentata coraggiosamente la testa, se ne volò a ricevere la doppia ricompensa della verginità e del martirio il 25 Novembre; il suo corpo fu miracolosamente trasportato dagli Angeli sul monte Sinai, nell’Arabia.